PROGETTO EDUCATIVO
COS’E’
E’ il documento che esplicita l’identità e la proposta educativa della nostra scuola.
E’ il punto di partenza per costruire il nostro piano triennale dell’offerta formativa, la progettazione e le programmazioni.
PERCHE’
Per far conoscere la nostra identità, la nostra idea di scuola e la nostra proposta educativa.
Per favorire e migliorare la comunicazione e la collaborazione con le famiglie.
PER CHI
Per i genitori
Per le insegnanti
Per il personale ausiliario
Per la coordinatrice
Per i componenti del consiglio di amministrazione
INDICE
LA NOSTRA STORIA
LA NOSTRA IDENTITA’
LA NOSTRA PROPOSTA EDUCATIVA
3.1 Il patto educativo bambini-insegnanti
3.2 Il patto educativo con le famiglie
3.3 Lo stile educativo
3.4 La scuola come ambiente educativo di apprendimento
3.5 La scuola e l’ente gestore
- IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO
4.1 La scuola e la comunità ecclesiale
4.2 La scuola e la società civile
4.3 La scuola e la Federazione Italiana delle Scuole MaterneRiferimento legge 62/2000
PROGETTO EDUCATIVO
1. LA NOSTRA STORIA
La nostra scuola nasce nel 1943 a seguito di un lascito testamentario della famiglia Damiani, che donò la struttura alla parrocchia di Marano col vincolo di farne una struttura scolastica. Da allora la scuola è sempre stata attiva: prima con personale religioso (le suore Carmelitane delle Grazie hanno operato all’interno della struttura fino all’anno 2008) e gradualmente con l’inserimento di insegnanti laiche fino alla completa gestione da parte di personale laico.
La scuola, nata parrocchiale, e paritaria dal 2003, è attualmente gestita dalla fondazione omonima, in modo volontario da consiglieri facenti parte della comunità di Marano, e da un presidente eletto.
La nostra scuola considera un valore fondante l’essere parte di una piccola comunità viva, coesa e attiva, che collabora in varie forme al sostentamento della scuola. Concepiamo infatti il fare scuola come un servizio alla comunità stessa, che va non solo ad offrire uno spazio di crescita e apprendimento ai bambini che ne fanno parte, ma è essa stessa realtà integrata e partecipe della comunità.
PROGETTO EDUCATIVO
2. LA NOSTRA IDENTITA’
La scuola dell’infanzia Fondazione Giovanni Damiani è una scuola dell’infanzia, di indirizzo cattolico e paritaria.
È una scuola dell’infanzia e pertanto accoglie i bambini dai 3 ai 6 anni d’età; e anche bambini “anticipatari” -che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento- come previsto dalla normativa (L.53/2003, art.7.4), dopo disamina attenta delle condizioni organizzative che lo permettano.
La Scuola risponde ai bisogni di cura ed educazione dei bambini e promuove il consolidamento dell’identità, lo sviluppo delle autonomie, l’acquisizione delle competenze proprie della loro età.
È una scuola cattolica e quindi si riconosce nella tradizione, nella visione della realtà e nei valori propri della fede cristiana, contenuti nella proposta educativa della Carta Formativa della Scuola Cattolica dell’Infanzia, scritta da sua Eminenza il Cardinale Carlo Caffarra della diocesi di Bologna.
Tale identità cattolica si fonda su:· «una visione vera della persona umana e di ogni sua dimensione» che si traduce nel riconoscimento del bambino come soggetto unico e irripetibile, «con gli stessi desideri di verità, di bene, di amore, propri di ogni persona» [CF2];· un’azione educativa che promuove le capacità del bambino e dà un senso alle sue esperienze e lo introduce nella realtà;· l’importanza della relazione che l’adulto (insegnante, educatore, personale ausiliario…) instaura con ciascuno, che deve essere fondata sull’amore, l’autorevolezza, il rispetto, la partecipazione;· la necessaria alleanza con le famiglie, in particolare con i genitori, con cui condividere la corresponsabilità educativa.
L’identità cattolica nella nostra scuola si esprime inoltre con il valore dell’inclusione, pertanto è aperta ed accoglie le domande di tutte le famiglie che, accettando questo Progetto Educativo, desiderano iscrivere i loro figli, senza distinzione alcuna, di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali, in accordo con i principi cardine della Costituzione. Quindi la condivisione del nostro credo religioso non è condizione per aderire alla proposta formativa.
È una scuola paritaria -Legge 10 marzo 2000 n. 62- per questo, pur mantenendo l’autonomia prevista dalla normativa sul piano istituzionale, pedagogico e organizzativo, collabora con le Istituzioni formative del territorio, concorre alla realizzazione di un servizio pubblico e promuove il pluralismo del sistema scolastico.
PROGETTO EDUCATIVO
3. LA NOSTRA PROPOSTA EDUCATIVA
Si fonda sui principi della Dichiarazione universale dei Diritti del fanciullo, su quelli della nostra Costituzione, sulla visione antropologica dell’umanesimo cristiano, su un sapere pedagogico costantemente interrogato e rinnovato e sulla valorizzazione e la partecipazione di ciascuno secondo il proprio ruolo e le proprie possibilità.
Tutto ciò diventa una proposta educativa così articolata:· il patto educativo bambini-insegnanti· il patto educativo con le famiglie· lo stile educativo· la scuola come ambiente educativo di apprendimento· la scuola e l’ente gestore
3.1 Il patto educativo bambini-insegnanti
L’azione educativa nasce e si sviluppa a partire da una relazione intenzionale che l’insegnante costruisce con il bambino, come vera e propria alleanza e come sostegno alla sua crescita fisica, psico-affettiva, intellettuale, sociale, spirituale e religiosa.
Pertanto la scuola:· ne sostiene i bisogni fondamentali di accoglienza, ascolto, relazione, identità, istruzione, cura, educazione, protagonismo, sviluppo delle competenze, delle autonomie, delle abilità;· promuove un’azione educativa volta al benessere complessivo, alla valorizzazione di tutte le dimensioni e capacità e al rispetto della dignità del bambino come persona;· finalizza ogni progetto sul bambino che ha davanti, unico e irripetibile, e non sui contenuti da trasmettere;· ne incentiva la costruzione di una relazione affettiva significativa con le persone adulte, in particolare con gli insegnanti;· sostiene il senso di appartenenza al gruppo come luogo accogliente e di socializzazione, per promuovere legami cooperativi, di amicizia e di aiuto reciproco, base futura per una cittadinanza attiva e proficua;· rispetta e vive come opportunità e ricchezza le diversità personali e culturali;· accoglie con cura, attenzione e sostegno le situazioni di difficoltà e fragilità in un’ottica di impegno costante verso l’inclusione di tutti per garantire le pari opportunità;· pone particolare attenzione alla dimensione religiosa, che per il bambino si esplica nella ricerca di senso e significato della realtà circostante e che viene percepita e vissuta nel quotidiano attraverso l’azione mediatrice degli insegnanti;. rispetta i differenti cammini di fede degli alunni pur avendo chiara la sua identità cattolica.
3.2 Il patto educativo con le famiglie
«I primi fondamentali soggetti dell’educazione sono i genitori. La scuola si pone non come loro sostituto, ma come loro aiuto». Pertanto la proposta educativa nasce e si sviluppa a partire da un “patto educativo” siglato con la famiglia e in particolar modo con i genitori. Questo patto è frutto di «relazioni costanti che riconoscono i reciproci ruoli e che si supportano vicendevolmente nelle comuni finalità educative». [CF9]
La scuola pone particolare cura nella costruzione di tale alleanza e promuove la partecipazione delle famiglie: esplicitando obiettivi, strategie e valori contenuti nel Progetto Educativo e nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa; programmando occasioni di incontro, dialogo, riflessione sui temi dell’educazione; prevedendo momenti di festa e aggregazione, per condividere in semplicità la gioia di stare insieme; sostenendo attraverso le insegnanti una relazione costante e quotidiana di scambio.
3.3 I compiti e lo stile educativo degli insegnanti/operatori
È compito degli insegnanti, «persone adulte e autorevoli che prendono sul serio la persona del bambino e tutte le sue domande» [CF13] attuare la proposta educativa.
Ai quali si richiede: la condivisione dei valori del nostro Progetto Educativo; le competenze pedagogiche e didattiche; la responsabilità nello svolgimento della propria professione; la capacità di instaurare relazioni significative con ciascun bambino; la coerenza e la testimonianza proprio perché ogni insegnamento passa soprattutto dall’esempio, pena la perdita di fiducia e credibilità; la cura della relazione coi genitori e la disponibilità a condividere la corresponsabilità educativa; la disponibilità al confronto, al dialogo e al lavoro in team: la collaborazione, l’impegno, il riconoscimento delle diverse sensibilità e competenze, sono condizioni necessarie per costruire e attuare il progetto educativo e per crescere nella propria professionalità; la formazione continua, la riflessione sulla pratica didattica, il confronto con la pedagogista, la condivisione di saperi e di esperienze.
«Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di accoglienza e ascolto», mediante «una continua capacità di osservazione del bambino, di presa incarico del suo “mondo”, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e di incoraggiamento». [cfr. Ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università edella Ricerca, Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell’Infanzia, MIUR, Settembre 2012, p. 17]
L’insegnante ha il compito di: valorizzare il gioco come forma privilegiata di relazione e come strumento di apprendimento mediante il quale il bambino impara, si esprime, racconta, rielabora in modo creativo le esperienze personali esociali; accogliere lo stupore della scoperta, dell’esplorazione e dell’esperienza; favorire l’apprendimento attraverso il “fare insieme”; sviluppare le capacità di osservazione, ascolto, descrizione, narrazione, attraverso il contatto con la natura, gli oggetti, le forme artistiche (pittura, canto, danza), le risorse del territorio (uscite didattiche);mediare e facilitare la ricerca, propria dei bambini in questa età, del senso e del significato delle cose; incentivare il confronto e la cooperazione promuovere attraverso la progettualità la costruzione di un coerente contesto educativo e la capacità di dare senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, routine, attività.
A fianco dei docenti è presente il personale ausiliario che è parte integrante della comunità educativa della scuola ed è pertanto chiamato a condividere il progetto educativo e a porsi in sintonia con esso.
3.4. La scuola come ambiente educativo di apprendimento
La proposta educativa della scuola dell’infanzia è data dall’integrazione di momenti di cura, di relazione, di attività didattiche che richiedono una buona strutturazione e organizzazione di tempi e spazi, che non sono lasciati al caso, ma sono frutto di una progettazione ragionata.
Le stesse routine (ingresso, pasto, cura del corpo, riposo) sono momenti “ricchi” in cui la relazione e la cura fioriscono, il bambino si sente accolto e amato, impara a prendersi cura di sé attraverso l’esempio dell’adulto, acquisisce sicurezza, impara a conoscersi e a conoscere. Pertanto tali momenti sono valorizzati nell’organizzazione della giornata non come tempo “obbligato”, ma con piena dignità e valore educativo.
Anche i tempi delle attività devono essere pensati e intenzionali. Sono da privilegiare tempi “distesi”, che permettano al bambino di vivere con serenità la giornata educativa; tempi “rispettosi” dei ritmi e delle capacità di tutti; tempi “carichi di attese”, perché nella sacralità dell’attesa e dei riti, il bambino cresce, viene rispettato per ciò che è e sa fare e spronato a superare i propri limiti, scoprendo nuove abilità.
Anche lo spazio sezione, come ambiente educativo, diventa strumento nelle mani dell’insegnante: “educatore aggiunto” che parla ai bambini e risponde ai loro bisogni: di gioco, movimento, espressione, intimità, socialità. Pertanto lo spazio sarà accogliente, ben curato, bello, e rispecchierà le scelte educative della nostra scuola.
3.5 La scuola e l’ente gestore
«Il gestore è il responsabile primo dell’identità della scuola», avendo compito di individuare e condividere la missione della scuola.
La gestione diretta della scuola è affidata a un Consiglio di Amministrazione, composto da 5 componenti.
I membri del CDA sono nominati con le seguenti modalità:-tre membri sono nominati dal Parroco della Parrocchia di San Geminiano di Marano di Castenaso,-due membri sono nominati dal Parroco su proposta del Consiglio Pastorale Parrocchiale della stessa Parrocchia.
Il CDA dura in carica tre anni (Statuto, art.6)Esso ha il compito di garantire l’identità e l’attuazione della proposta educativa; amministrare la scuola garantendo l’equilibrio economico che ne permette il funzionamento con uno sguardo sereno sul futuro; garantire un uso delle risorse per far sì che la scuola abbia tutto il necessario per una buona qualità pedagogica-didattica; controllare il funzionamento della struttura e la sicurezza; dialogare costantemente con la Coordinatrice e personale docente per porsi in ascolto delle necessità, dei punti di forza e delle criticità da migliorare; creare le condizioni per venire incontro per quanto possibile alle esigenze delle famiglie; eleggere un presidente.
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4.IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO
4.1 La Scuola e la comunità ecclesiale
La scuola è fortemente legata alla Parrocchia di Marano di Castenaso, essendo stata in passato scuola parrocchiale, avendo sede in locali concessi dalla stessa, che mantiene un ruolo centrale nella gestione della Fondazione.
La stessa comunità parrocchiale sente forte il legame con la scuola, per la quale si spende volentieri, collaborando alla realizzazione delle feste scolastiche e iniziative di promozione e fundraising.
4.2 La Scuola e la società civile
La scuola si inserisce in un piccolo territorio la cui popolazione è al suo interno molto coesa. Per questo la scuola è sentita come un bene comune, una realtà da tutelare, sostenere e valorizzare.
Con questo spirito, si cerca di coltivare un rapporto di stretta cooperazione e di feconda collaborazione con le istituzioni tutte, a cominciare dal comune e dalle risorse del territorio.
4.3 La Scuola e la Federazione Italiana Scuole Materne (FISM)
La nostra scuola aderisce liberamente alla Federazione Italiana delle Scuole Materne (FISM) di Bologna e collabora con essa per salvaguardare la propria autonomia istituzionale, pedagogica e organizzativa e promuovere la qualità della proposta formativa. Si avvale del supporto del coordinamento pedagogico territoriale in un rapporto di scambio, formazione, crescita professionale continua, soprattutto per gli aspetti educativi, didattici e di coordinamento.
Riferimenti: Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo, 1989.
Carlo Cafarra, Carta Formativa della scuola cattolica dell’Infanzia, 8 settembre 2009.
Costituzione della Repubblica Italiana.
L.62/2000L.53/2003Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di Istruzione, MIUR, settembre 2012.
Statuto della Fondazione Giovanni Damiani